Lo yacht tecnologico si svela al VYR

VERSILIA YACHTING
RENDEZ-VOUS


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Lo yacht tecnologico si svela al VYR

Il Versilia Yachting Rendezvous, dal 9 al 12 maggio a Viareggio, è anche un’occasione imperdibile per osservare le nuove tecnologie applicate alla nautica da diporto.

A che punto è l’integrazione tra barca e ciò che le ultime tecnologie sono in grado di dare? Lo abbiamo chiesto a quattro aziende impegnate nell’evoluzione degli yacht e presenti lungo le banchine delle darsene Italia ed Europa durante i 4 giorni dell’evento.

 

Siamo partiti da un concetto: queste grandi imbarcazioni semplici non lo sono mai state, anzi, la complessità è proprio una delle loro caratteristiche, ma chi è chiamato a inserire le innovazioni è anche impegnato a rendere semplice per l’utilizzatore l’accesso a funzioni evolute e fino a poco tempo fa impensabili.

 

Sea & Symphony, per esempio è un’azienda che ha il compito di fare apparire tv e dispositivi di intrattenimento solo quando servono, per poi farli di nuovo sparire quando non si vogliono più guardare. Una cosa oggi quasi scontata, un tv pop-up ormai si trova anche su un 9 metri.

 

Spiega Nino Biagini, fondatore e amministratore delegato e profondamente innamorato del suo lavoro:

 

«Noi 25 anni fa siamo stati i primi a dare questo genere di strumenti, poi sono arrivati anche altri competitor, ma continuiamo ad essere ineguagliabili per capacità di innovare, di seguire i clienti su richieste specifiche, che sono sempre più numerose e bizzarre. Per noi alcune cose sono scontate come per esempio i lift che servono per nascondere i televisori: 20 anni fa erano da 40 pollici, oggi ce ne mettiamo da 80 pollici».

 

Sui grandi yacht le esigenze sono proporzionate alle dimensioni e Sea & Symphony è  in grado di accontentare gli armatori dalle richieste più semplici «alle  pareti che appaiono per separare gli ambienti:  un tema ricorrente sulle navi di maggiore dimensioni. In questo periodo di ritorno della vera crociera di lusso, tornano arredi e suite che hanno nulla di meno di ciò che ci si può aspettare in un castello», e il paragone non è casuale, vista l’esperienza che ha l’azienda torinese anche nell’arredo abitativo e nell’hotellerie.

 

Ma non è un commento di parte, come se chiedessimo all’oste se il vino è buono?

 

«Può sembrare», afferma Biagini sorridendo, «ma di aziende come la nostra conosco solo la nostra».

 

In che senso?

 

«I problemi sono affrontati in tempo reale perché noi contribuiamo alla parte di divertimento della vita delle persone quindi per quei due tre giorni che sono in barca non esiste che qualcosa non funzioni, perché tutto deve essere impeccabile, per dire: continuiamo ad avere i ricambi di oggetti montati 20 anni fa anche se la legge richiederebbe 10 anni.

 

Con cosa vi presentate al VYR 2019?

 

«Un passavivande che permette l’accesso su tre lati anziché su due ed è molto apprezzato. Per esempio ci sono yacht con la cucina sottocoperta con il carico del passavivande frontale poi magari ha sul main deck la zona pranzo a sinistra, ipotizzo, verso prua, e poi sul fly bridge hai il tavolo a dritta della colonna di salita, perché è a poppavia. Poi sistemi ancora più sottili per la movimentazione dei tv. E abbiamo addirittura sviluppato un sistema per fare apparire e scomparire un tv o un espositore da dentro un pianoforte, lo abbiamo realizzato anni fa, ma nell’ambito nautico non è mai stato presentato»

 

Cosa vi viene richiesto da armatori, comandanti, project manager?

 

«Far stare il 10 nel 9, ovviamente: fare entrare un tv alto 72 cm dentro un mobile alto esattamente 72 cm. Ma la nostra specialità è proprio quella di non dire mai no, una soluzione la troviamo: abbiamo 3 ingegneri che lavorano a tempo pieno. Siamo pragmatici, pratici e molto, veramente molto, orientati nell’ascoltare, nell’assecondare le domande dei clienti, a Viareggio come da qualsiasi altra parte del mondo».

 

Quanto supporto esterno avete?

 

«Tutto quello che noi facciamo è stato studiato, analizzato, progettato e realizzato da noi, è la nostra connotazione. Quest’azienda è nata come conseguenza di una relazione commerciale che poi fu interrotta, al che si dovette ripartire da zero. Siamo cresciuti accrescendo in nostro know how che oggi può vantare di un archivio di 30.000 progetti. Spesso è difficile trovare dei compromessi economici perché un pezzo unico nostro costa ovviamente di più che se ne facessimo centinaia in serie, però poi senti dire che un tuo meccanismo ‘dopo che l’hai messo ti scordi di averlo’».

 

Perché che cosa gli interlocutori generalmente non si aspettano che si possa fare a bordo?

 

«Al contrario, si aspettano qualsiasi cosa! A volte ci vengono fatte delle domande e senti che viene dato per scontato che noi troveremo la risposta, che tuttavia è una cosa che ci dà molta soddisfazione. E comunque ricordiamoci che stiamo parlando del superfluo al cubo, quindi se ti sei impegnato a dire sì ministro, sarà fatto poi non è che puoi non trovare la soluzione. Mi è capitato in un hotel 5 stelle una signora americana che si lamentava che non veniva l’acqua calda perché ci metteva qualche secondo ad arrivare al rubinetto…

 

A volte fai fatica a pensare che queste cose avvengano davvero nel mondo reale ma ricordiamoci che qui non siamo nel mondo reale… siamo nelle favole, e sapere che nelle favole ci sono i miei prodotti mi piace un sacco e mi fa lavorare con piacere. Se i nostri prodotti vanno a migliorare e a non rompere l’incantesimo del mondo delle favole la mia azienda si vende da sé».

 

E dopo aver parlato con chi dà i muscoli al sistema di entertainment sentiamo chi  si occupa di realizzare le integrazioni di audio/video, domotica (luci, tende, AC, CCTV, sicurezza e automazione) e IT e Telecomunicazioni: Videoworks. Sara Stimilli communication and marketing Director dell’azienda:

«Siamo ormai punto di riferimento quando si parla di tecnologia e integrazione di sistemi è in grado di realizzare impianti di livello per yacht dai 30 a più di 100 metri con business units e risorse dedicate ad hoc per ciascun tipo di progetto».

 

Alla prossima edizione del Versilia Yachting Rendez-vous presenterà un sistema di integrazione audio/video, domotica, IT ingegnerizzato, specifico per barche seriali. Tutta l’integrazione sarà in un piccolo e semplice box. L’app ITWmode inoltre, perfettamente compatibile con i sistemi iOS e Android, permette una gestione dei sistemi facile ed intuitiva. Spiega Giovanni Varone system engineer dell’azienda:

 

«Nell’era della tecnologia intelligente, alla portata di tutti, non è più necessario essere degli ingegneri o degli esperti per usufruire delle innovazioni tecnologiche, sia l’informatica che l’elettronica hanno un ruolo preponderante ed è infatti impensabile non utilizzare dispositivi intelligenti (smartphone, smartwatch, tablet) per le nostre attività quotidiane. Pertanto anche per i nostri sistemi è sempre più spesso richiesta l’integrazione dei dispositivi “smart”, e la semplicità di utilizzo, all’interno di sistemi che rappresentano lo stato dell’arte della tecnologia Audio Video e IT».

 

A che punto della catena progettuale/costruttiva siete chiamati a intervenire?

 

«Per le nuove costruzioni le attività di progettazione Videoworks iniziano già nella fase di definizione della compartimentazione per stabilire con il costruttore le dimensioni degli spazi tecnici (AV-IT Room) necessari per l’alloggiamento degli armadi rack. Nei refit, invece, le nostre attività sono molto variabili e molto dipende dal grado di refit, ed è sempre fondamentale il lavoro in stretta collaborazione con il team di arredatori per riuscire a integrare le nuove tecnologie negli spazi tecnici, molto spesso già definiti e non modificabili in fase di riallestimento dell’imbarcazione».

 

Parlando di sicurezza dei dati, tema molto sensibile: quanta impermeabilità c’è delle informazioni personali dell’equipaggio e degli ospiti a bordo?

 

«Videoworks è da sempre molto attenta alla privacy dei dati degli utilizzatori dei propri sistemi ed infatti è stata la prima, e probabilmente, a oggi, anche l’unica, azienda in Italia a ottenere da parte del Lloyd Register la certificazione “Cyber enabled System” per la protezione dei proprio sistemi dagli attacchi informatici».

 

Argomento che interessa soprattutto chi si occupa di charter: quanto è facile per il cliente integrare i dispositivi personali con gli impianti di bordo?
«Videoworks mette a disposizione dei clienti la soluzione BYOD (Bring Your Own Device), tramite questo pacchetto software, che si può aggiungere su richiesta ai nostri sistemi, l’utente è in grado di utilizzare il proprio smartphone o tablet per il controllo dell’audio video, delle luci e dell’aria condizionata».
Quanto è prevedibile andare verso un’Alexa/Google Home di bordo?
«Si sta già testando nel reparto R&D sia l’integrazione di Alexa sia di Google Home con ottimi risultati al fine di poter proporre l’integrazione del controllo vocale in un prossimo futuro».

 

Di integrazione, anche con un occhio di riguardo alla gestione dello yacht come oggetto navigante, con motori, servizi, ritte da seguire e ostacoli da evitare, si occupa TEAM Italia. Sempre più i comandanti desiderano sicurezza, ergonomia e facilità di utilizzo, mentre gli armatori usualmente richiedono grande flessibilità in termini di personalizzazione per la creazione della plancia, sia in termini di design sia in termini di materiali.

 

Ci illustra Massimo Minnella, CEO e Sales Manager della società che proprio a Viareggio ha la sua sede principale: «TEAM Italia, grazie al suo team di designer qualificati e progettisti in house riesce costantemente a proporre soluzioni innovative, tecnologicamente avanzate e tailor made, che permettono di integrare tutti gli strumenti Nav-Com necessari per la navigazione in soluzioni I-Bridge dall’aspetto pulito ed elegante».

 

Una plancia I-Bridge è un sistema che si condensa in un schermo intuitivo e semplice utilizzo, che consente di controllare e gestire tutto ciò che riguarda il governo di un’imbarcazione. Coniugando quindi il design d’avanguardia e la sicurezza in mare, «che resta l’assoluta priorità per tutti coloro che collaborano nei vari progetti», chiosano dall’azienda toscana.

 

Ovviamente per ottenere il miglior risultato è opportuno intervenire già nelle fase di design e progettazione della wheelhouse: «con oltre 500 progetti già consegnati e grazie anche al feedback ed alla cooperazione dei comandanti, abbiamo acquisito un notevole know how, che ci permette di poter consigliare di volta in volta le soluzioni Nav-Com sul mercato più adatte ad ogni progetto. Una volta definita la strumentazione da integrare possiamo quindi proporre diverse opzioni per la realizzazione della plancia e dell’intera timoneria, che siano quanto più possibile coerenti con le esigenze di navigazione richieste. La modularità e l’architettura del sistema, oltre all’esclusiva soluzione multicontrol, permettono, sia in fase di costruzione di una nuova imbarcazione ma anche in caso di refitting, di poter effettuare un upgrade degli apparati senza creare impatti sulla struttura della consolle di plancia ed evitare così eventuali lavori di rifacimento, quando non desiderati». 

 

Le vostre plance si contraddistinguono anche per una specificità estetica, quanto è possibile lavorare sulla personalizzazione e sui gusti dell’armatore?
TEAM Italia realizza sistemi full custom, sia software sia hardware: il livello di personalizzazione è dunque estremamente elevato. Non è  raro che si lavori al fianco degli armatori lungo le diverse fasi di realizzazione di un progetto.

 

Tutto ciò che è intrattenimento su uno yacht come quelli ormeggiati a Viareggio non può prescindere da un’esperienza sensoriale di alta qualità. Specialmente quando si parla di suono. Ed è qui che interviene K array, specializzata nella produzione di impianti di diffusione, ciò che banalmente viene definito come casse acustiche.

 

L’azienda che nasce nel fiorentino, ma ormai letteralmente diffonde i propri prodotti in tutto il globo: nel ricostruito World Trade Center di New York, la Royal Opera House di Londra, ed il nuovo stadio del Besiktas di Istanbul, come nel salone dei 500 e il Museo Gucci a Firenze, dove la progettazione del suono richiede sistemi di riproduzione perfetti, ma quasi invisibili. La prerogativa dell’azienda infatti sta proprio nella capacità di coniugare perfezione tecnica sonora ed estetica utilizzando una particolare tecnologia, che permette di ottenere prodotti inusualmente leggeri e compatti in grado di restituire elevatissime qualità sonore in qualsiasi luogo. Racconta Andrea Torelli, Marketing e Communications Manager:

 

«In un mercato della nautica dove l’industria dell’audio professionale ancora poco si è affacciata, ci apprestiamo per la prima volta al VYR a presentare tutte le nostre più innovative tecnologie, capaci di risolvere attese di progettisti, costruttori e armatori. In ambienti in cui lo spazio è senz’altro un valore da rispettare, soluzioni ultra miniaturizzate Lyzard, un diffusore che sta nel palmo di una mano e pesa solamente 23 grammi, Rail un modulo lineare che integra luce e audio nelle versione applique, da incasso e semi-incasso, Anakonda che è la prima cassa snodabile della storia, un diffusore acustico lungo 2 metri, con una sezione di 5×3 cm, così modulare da permettere linee intere di suono lunghe fino a 64 metri. Inoltre K-array in questa occasione introdurrà le due principali collezioni: Installed Sound e Portable System».

 

Sempre più spesso i progettisti per conto degli armatori chiedono soluzioni meno goffe ed invasive. Il prodotto K-array, compatto e di design, risponde perfettamente alle loro attese, senza compromettere l’esperienza di comfort acustico che risulta invece il valore aggiunto che insieme al progettista contiamo di garantire al fruitore finale.

 

Va più in dettaglio il manager:

 

«Gli interventi più richiesti coinvolgono in egual misura la zona giorno (prevalentemente interna) e la zona notte (camera dell’armatore). Con un certificato grado di IP conforme e la resistenza alla corrosione salina grazie all’utilizzo di materiali durevoli, come l’acciaio inox e l’alluminio, i nostri prodotti garantiscono performance significative anche in applicazioni outdoor. In genere interveniamo di pari passo alla progettazione degli interni, in quanto l’integrazione dei nostri sistemi negli arredi è il punto di forza della nostra offerta. Con spessori così contenuti i nostri speaker facilitano l’installazione sia da incasso che a vista.

 

Quando invece ci troviamo a lavorare su una nuova imbarcazione, riusciamo ad affiancare il progettista nella fase di disegno della carpenteria, oltre a garantire la massima ottimizzazione acustica, attraverso l’uso di software predittivi.».
Ma ha senso parlare di alta fedeltà su un mezzo che si muove, che sbatte, che rolla…

 

«Siamo sempre più convinti che la corretta esperienza acustica fa davvero la differenza in qualsiasi situazione dove il vissuto esperienziale è il vero valore atteso. A maggior ragione, in un contesto dove già la rumorosità è di partenza critica, qualsiasi altro segnale sonoro introdotto deve necessariamente essere gestito con gli strumenti più adatti. Quasi nessuno si aspetta di vivere un’esperienza di ascolto di qualità così alta attraverso dispositivi di così ridotte dimensioni. Così come non si aspettano che i nostri prodotti siano 100% made in Italy, costruiti con materiali premium e vocati alla customizzazione».

 

Aggiunge Stefano Zaccaria, VP Sales & Marketing di K-array:

 

«Tecnologia audio, arredamento e architettura si possono contaminare, oggi sempre più di prima, offrendo visioni inedite del design contemporaneo e dello spazio. Quindi anche le tecnologie e il design dei diffusori audio vanno incontro alle nuove esigenze di mercato e al rapido cambiamento degli spazi di accoglienza, di lavoro e domestici.  Il VYR è una eccellente vetrina per dimostrare qualità e innovazione delle nostre soluzioni, un primo piccolo passo che ci avvicina ad un’audience composta da designer, costruttori ed armatori».

 

Andrea Torelli, evidenzia come l’orientamento aziendale, sia sempre più volto alla qualità della vita e al benessere delle persone:

 

«Mettere in evidenza l’innata e violenta capacità che il suono ha, in ogni sua applicazione, di penetrare in profondità nella sfera più intima ed emotiva degli esseri viventi è quello che da sempre ha appassionato noi tutti in K-array. Se nel mondo da cui le nostre radici provengono - quello cioè degli eventi live, dove la musica ha necessariamente una posizione centrale e di rilievo - questo tema può risultare scontato, diversamente nella vita di tutti i giorni trascorriamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti in cui l’audio è un aspetto quasi completamente tralasciato o quantomeno affrontato con soluzioni frettolose e inconsapevolmente dannose. Il risultato è il ristorante in cui non è possibile parlare, l’aula di scuola dove il messaggio dell’insegnante si perde nelle eccessive riverberazioni, sono gli spazi di lavoro condivisi, spesso caotici e quindi poco produttivi, i luoghi di recupero psicofisico in cui si hanno degenze più lunghe, gli spazi preposti ad attività commerciali che non predispongono il comfort per un acquisto, ecc

 

Con la nostra presenza al VYR, così com’è avvenuto per il Salone Internazionale del Mobile, vorremo presentare le tecnologie che più di tutte riescono ad evitare questo tipo di errori di progettazione, anche in uno spazio di vita a bordo di uno yacht, rassicurando il progettista/designer e armatore che non dovranno scendere ad alcun compromesso estetico».